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I viaggi di Tg0-Positivo: le montagne del SudTirol

Un viaggio incantevole alla riscoperta del gruppo Latemar e Catinaccio, del Lago Carezza e dell’ospitalità sudtirolese

Nell’agosto del 1897, Elisabeth, meglio nota al pubblico come “Sissi”, imperatrice d’Austria e regina di Ungheria, trascorse un periodo di riposo all’Hotel Carezza a Nova Levante (Bz) e passeggiò lungo i sentieri di quei luoghi meravigliosi. Successivamente un’altra donna illustre si innamorò a tal punto degli stessi luoghi da ambientarvi uno dei suoi più famosi romanzi “The big four”: la scrittrice di gialli, Agatha Christine.

Ai piedi del Catinaccio-Rosengarten e del Latemar, tra le più belle delle Dolomiti italiane, la zona di Nova Levante e del lago Carezza – i cui colori cangiano nel corso dell’anno – è indubbiamente un luogo nel quale trascorrere vacanze riposanti, da soli o con la propria famiglia.

La vista che si può godere dalla città di Nova Levante è a dir poco strepitosa e suscita emozioni differenti, di giorno, di notte, con la pioggia, all’alba o sul far della sera.

Proprio al momento del tramonto diviene infatti chiara la leggenda del Giardino delle rose di re Laurino, che è un po’ il simbolo di questi luoghi: narrano antichi fiabe che nelle valli alpini, nei tempi che furono, vivessero giganti e nani e, all’interno della montagna – ora chiamata Rosengarten appunto – regnasse un re, Laurino. Egli possedeva tesori inestimabili, tra i quali c’era un mantello che lo rendeva invisibile.

Il maggior vanto di Laurino era rappresentato da un meraviglioso giardino di fronte al suo castello, incastonato nella roccia, dove fiorivano per tutto l’anno innumerevoli rose rosse, recintate con un filo di seta d’oro.

Gli audaci, che osavano entrare nel recinto e cogliere anche una sola rosa, venivano puniti con l’amputazione della mano sinistra e del piede destro. Dopo varie vicissitudini che vide alla fine il prevalere di Teodorico di Berna, re dei Goti, per vendicarsi Laurino decise di trasformare in pietra tutto il roseto e di gettare un tale incantesimo che impedisse di vedere le sue rose. Da allora solo enormi rocce spoglie si innalzano verso il cielo. Laurino però non fu accorto nella sua malia: si scordò infatti del calare del sole.

Così quando verso sera viene la sera, tutta la montagna per un brevissimo tempo si infiamma e con il suo sfolgorio ricorda la leggenda di re Laurino e del suo roseto. Le montagne sembrano così a portata di mano, anche solo ammirandole da un bel terrazzo.

Ma per chi volesse invece percorrere con le proprie gambe i numerosi e panoramici sentieri, dopo aver visitato il bel Lago di Carezza basta risalire attraverso la seggiovia Paolina e percorrere un agile cammino che conduce sul Catinaccio, di cui si potrà ammirare il versante est-ovest.

Per chi invece desiderasse raggiungere vette proibite in modo sicuro ma faticoso, non resta che cimentarsi con il Latemar, risalendo la montagna attraverso la seggiovia Obereggen-Oberholz. Qui un sentiero ben segnato che passa attraverso la Forcella dei Camosci condurrà nei luoghi più lunari e marziani, in mezzo a un vero circo di pietra dolomitica, fino ai famosi Campanili che si stagliano come enormi stalagmiti, sbucando da un precipizio mozzafiato, per trovare poi ristoro al Rifugio Pisa.

Camminate a tutte le altitudini, ben servite e segnalate, diventano così il pane quotidiano per chi vuole soffermarsi in questi luoghi.

Per concludere questo breve itinerario che vi porterà nel cuore del SudTirol e diverrà il punto di partenza per nuovi ritorni, si consiglia di visitare anche le località vicine, come la bella città di Merano dove sono imperdibili i Giardini Botanici di Castel Trauttmansdorf, giudicato il più bel parco italiano del 2005 e il sesto parco europeo del 2006.

Undici padiglioni a tema, con la Voliera, la Grotta con lo spettacolo multimediale, il Mosaico Geologico, la straordinaria piattaforma di Matteo Thun, il Laghetto delle Ninfee e 200 anni di turismo scritti nella storia e nell’esposizione al Castel Trauttmansdorff e al Touriseum, luogo pregevole e ben conservato nel quale si possono ancora visitare le stanze dove soleva alloggiare la Principessa Sissi.

Oltre 80 ambienti esotici e mediterranei che prosperano in condizioni favorevoli e che ospitano anche un rarissimo esemplare preistorico di Wollemia Nobilis, vero e proprio fossile vivente, distribuiti in 12 ettari allestiti in 7 anni di lavoro.

Latifoglie e conifere asiatiche e americane (i Boschi del Mondo), l’Oliveto più a Nord di Italia con cipressi, pini domestici e girasoli (i Giardini del Sole), ambienti verdi dedicati all’ozio e al riposo con terrazze, gradinate d’acqua, ninfee e un vero e proprio mondo dedicato ai cactus (i Giardini acquatici e terrazzati), oltre al bosco naturale di roverelle con frutti autoctoni e varietà locali (Paesaggi dell’Alto Adige).

Per info

www.trauttmansdorff.it

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