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Presentare e trovare “La società che c’è”

Riassumo alcuni concetti che rendo di persona in una conferenza tenuta presso il Circolo Culturale “P.L. Ighina” di Montegrotto Terme (PD). La conferenza è registrata e la riporto in coda a questo articolo.

Le fonti di una notizia, quali cercare?

Personalmente preferisco sempre il testo scritto rispetto all’immagine. Perché quest’ultima innesca inevitabilmente repulsioni o simpatie: “non mi piace quel presentatore, quell’altra è faziosa, quest’altro è volgare” e via discorrendo. Tramite le riprese video ci vuole poco per indirizzare o sviare l’attenzione di chi guarda dai concetti, dai contenuti che sono la parte importante degli incontri. Cameramen e montatore dell’audio/video possono sfruttare mille trucchi per far prevalere un’idea rispetto ad un’altra.  Il testo scritto permette di riflettere senza essere distratti da altro; di ritornare sull’argomento cogliendo velocemente quello che ci interessa. Con il testo non ho bisogno di far andare a doppia o tripla velocità il parlato, perché l’occhio allenato a leggere sfrutta il colpo d’occhio e memorizza la posizione delle parti importanti da recuperare.

Certo è che la peggior cosa è quella di seguire la narrativa sempre dalla medesima fonte d’informazione. Non migliora la nostra obiettività neanche quando guardiamo le trasmissioni dove sono presenti:

  • Un conduttore
  • Più invitati chiamati a esprimere le loro opinioni.

Di solito il conduttore non si limita a moderare gli interventi, ma favorisce certe opinioni rispetto ad altre, arrivando anche a zittire o cacciare i personaggi non graditi dalla trasmissione (soprattutto se può togliergli l’audio quando sono in semplice collegamento via web).

Gli invitati normalmente sono disposti ai lati del conduttore, per rappresentare posizioni ideologiche diametralmente opposte. La possibilità che questi incontri scadano in zuffe verbali, dove tutti tentano di sovrapporsi ai discorsi degli altri, è quasi scontata.

Questi ring sono tempo perso per chi vuole farsi un’idea obiettiva ascoltando anche informazioni divergenti. Meglio di tutto è seguire invece i monologhi in cui un personaggio critica le notizie fornite da un altro, e poi studiare cosa quest’ultimo controbatte a sua volta e in separata sede. In questo modo il nostro spirito di detective ha la possibilità o di risolvere la diatriba grazie alla propria logica, oppure continuare l’investigazione ricercando ulteriori prove a sostegno o detrimento delle posizioni ascoltate.

In questi ultimi tempi abbiamo una discreta possibilità di svolgere questa attività investigativa. Facciamo un esempio:

  • Vi sono uno o più telegiornali che presentano la medesima versione dei fatti
  • Grazie a internet è possibile trovare blog/siti/canali indipendenti che propongono versioni dei fatti anche completamente diverse
  • Vi sono poi i siti di fact checking che confutano le posizioni ritenute contrarie alla verità.

A causa del conflitto tra questi tre filoni che si presentano, a loro modo, come detentori della verità, la verità stessa è stiracchiata così tanto da risultare lacerata e non più riconoscibile. Solo l’utente che abbia voglia di comportarsi non più come uno spettatore passivo, ma proprio come un detective, può ridare vita e riconoscimento alla verità, ricomponendola dalle informazioni che raccoglie durante la sua ricerca.

Cosa ne pensi del Covid-19?

La questione è ancora aperta, perché la stessa OMS ci tallona con notizie di nuove varianti COVID in arrivo. E siccome fin da quando è iniziata si sono manifestati almeno due blocchi di pensiero contrapposti (chi era a favore delle restrizioni e chi non, oppure pro-vax contro no-vax, virologi contro complottisti e via discorrendo)  essa può essere spiegata come una partita dove due contendenti si battono per il risultato finale. In conclusione, chi aveva ragione? Rimanendo quindi nell’analogia ricordo una particolare sfida di calcio in cui al presidente di una delle due squadre venne posta in anticipo la domanda: la sua squadra è sicura di vincere? Lui rispose che quello di cui era sicuro è che sarebbe stata una bell’incontro con molti goal. E in effetti fu così, ma con un risultato a sorpresa: la squadra che al termine del primo tempo vinceva per 3 a 0, poi perse la partita ai rigori. In totale vennero segnati 11 goal, e quel presidente, stranamente, sembrava conoscere in anticipo il risultato.

Direi quindi che su quello che è accaduto con il Covid-19 c’è ancora molto da osservare e scrivere, che è quello che ho fatto raccontando gli avvenimenti fino agli ultimi mesi del 2021. Nel libro trovate già un mio punto di vista nel mio libro che penso sia sufficientemente significativo.

Dove acquistare il libro:

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