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L’immagine di Julian Assange che non deve passare

Agli inizi di Aprile 2023 ho condiviso una foto che è stata prontamente oscurata da Facebook. Eccola assieme e quello che FB mi ha comunicato.

Che novità! Quali sarebbero le foto che non vengono ritoccate prima di venir divulgate dai mass media? Anche un semplice ritaglio di un’immagine per togliere dei particolari in pratica la altera.

Quello che scoccia è che impedire di visionare quella foto implica cancellare anche il messaggio sovrascritto, che è la parte più importante dell’informazione che ricevo. Ma forse è proprio quella a stare antipatica a FB.

Allo stesso modo si sono comportati i fact-checker che l’hanno qualificata come “non reale”. “Guardiani” di una supposta indipendenza della verità che indipendenti non sono, viste le inchieste sul loro conto secondo le quali sarebbero finanziati proprio dallo stesso FB. Un cortocircuito informativo che rende farlocca la patina d’imparzialità che vorrebbero darsi.

Quel bamboccione di un Julian

Ritorno al caso della foto “manipolata” per comprendere quanto importante dovesse essere il suo oscuramento. Infatti FB non si comporta allo stesso modo con le foto di Assange usate da Amnesty International nei suoi appelli.

Eppure queste immagini sono molto meno reali di quella incriminata perché i particolari qui come altrove sono importanti. Come si vede infatti in queste foto Assange si presenta ben pettinato e con la barba colta, la faccina pulita da quarantenne sorridente che tanto somiglia a quella dei mai maturi bamboccioni immortalati in questo film.

Già, che effetto fa per una massa abituata a stigmatizzare certi giovani mai cresciuti  una foto di Assange che lo inquadra in questa precisa categoria? Siamo sicuri che quelle foto veicolino effettivamente il messaggio di un martire del giorno d’oggi che merita di essere tutelato, oppure quello del fastidioso viziatello antisistema da seppellire in un carcere duro per “essere educato come si deve”?

Immagini reali e ricostruite

Allora mi chiedo: se FB permette solo immagini che “rappresentano la realtà”, quale di quelle proposte per Assange rispetta i suoi diktat?

Se vogliamo un’immagine reale essa deve rispecchiare le condizioni di vita in cui si trova Assange che è rinchiuso in un carcere di massima sorveglianza da quando è stato arrestato nell’aprile 2019 . Una foto scattata in quel momento lo ritrae così.

In internet non si trova immagine migliore e recente e il perché è presto spiegato visto che non sono state permesse sue foto neanche durante il suo matrimonio avvenuto in carcere. Mi piacerebbe avere smentite ma una foto “reale” di Assange non è disponibile da ormai 4 anni. Per cui possiamo desumere che quelle etichettate come “false” in effetti siano quelle invece più vicine alla cruda realtà che si vuole boicottare in tutti i modi.

Tanto livore e poca cultura di base

“Attenti, sono create con l’AI!” sbraiterebbe il fact-cecker di turno. Già, ma cosa importa lo strumento adoperato se il messaggio è quello più verosimile possibile? O forse è proprio la drammaticità di quel messaggio che non si vuol far passare?

A questi “guardiani” delle ultime briciole di libertà d’espressione, consiglierei un giretto in un paio di chiese qualsiasi. Dove incontrerebbero le vie crucis di autori diversi che hanno usato gli strumenti delle loro epoche per rappresentare la sofferenza di un condannato ai peggiori supplizi. Nessuno di quegli artisti ha mai visto dal vivo quelle scene, eppure chi si immaginerebbe di censurarle o sottoporle alla verifica di autenticità?

Oppure gli chiedo come mai FB non ha sottoposto a controllo una foto come la seguente: perché corrispondente alla realtà o smaccatamente burlona?

Scherzi a parte, chi volesse immaginare in quale deprecabile situazione si trova Assange non deve far altro che leggere le condizioni in cui vive. Se ha veramente il coraggio di leggerle.

Per questi e tanti altri motivi: giustizia e lunga vita a Julian Assange e a tutti quelli come lui!

(Per inciso, avrete notato che preferisco indicare il famoso social tramite l’abbreviazione FB. Il motivo è presto detto: rimanda meglio a quell’organizzazione poliziesca il cui acronimo è la nota sigla FBI).

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